Come riscaldare casa senza termosifoni

una mano regola il termosifone

Introduzione

L’arrivo delle prime perturbazioni, con contestuale abbassamento delle temperature, porta con se una delle domande più gettonate da chi punta a risparmiare in bolletta, senza rinunciare al benessere termico in casa: come riscaldare casa senza termosifoni?

L’accensione dei riscaldamenti è l’azione più scontata che si possa mettere in atto, ma non sempre si rivela essere un metodo economicamente conveniente.

Tendiamo a trascorrere molte ore in uno, massimo due ambienti della casa, di conseguenza l’accensione dell’impianto in tutta casa diventa uno spreco già di per sé evidente.

La logica di tenere spenti i riscaldamenti in alcune stanze poco utilizzate può essere una valida idea per garantire un consumo più basso, ma non risolve realmente il problema.

Inoltre, non dimentichiamoci di come i modelli di termosifone più tradizionali, abbiano un principio di trasmissione del calore non così ottimale.

Vediamo brevemente il funzionamento, nei classici impianti a radiatore, presenti in moltissime abitazioni.

Riscaldamento di casa sfruttando il principio di convezione

Se anche tu ti stai chiedendo come riscaldare una stanza senza termosifoni, probabilmente ti sei reso conto che, pur tenendoli accesi, non noti una sensazione di calore così appagante.

La problematica nasce dal metodo di riscaldamento utilizzato nei cosiddetti impianti a radiatore, i classici termosifoni che si trovano ancora in larga maggioranza all’interno delle case italiane.

Solitamente, il classico sistema di riscaldamento domestico, consta di:

  • caldaia, che funge da generatore di calore e brucia un combustibile di partenza;
  • liquido, riscaldato dalla caldaia e trasportato fino ai termosifoni;
  • radiatore, che riceve il liquido scaldato, aumentando la sua temperatura fino a valori compresi tra i 60 e 70 °C.

Nel momento in cui si riscalda il radiatore, si innesca il cosiddetto principio di trasmissione del calore per convezione.

In pratica, si nota un riscaldamento dell’aria presente intorno al termosifone, che sale verso l’alto e, contemporaneamente, risucchia aria verso lo stesso impianto.

Quali problematiche presenta questo sistema di riscaldamento

riscaldare casa senza termosifoni

L’uso di impianti che sfruttano questo principio di riscaldamento, non è privo di problematiche.

In primis, molti di voi che hanno i vecchi termosifoni in casa, avranno notato come vi sia una forte disomogeneità tra le temperature riscontrate nei vari ambienti interni.

Chiaramente, vi sarà un picco di calore nelle aree dove sono presenti i termosifoni (ma tenderà a concentrarsi anche a ridosso del soffitto).

Tale sensazione andrà diminuendo sempre più, in particolar modo nelle aree della casa più lontane dai radiatori.

In pratica l’impianto a radiatore tende a fare quello che può.

Riscalda l’ambiente al meglio delle sue possibilità, ma lo fa in modo poco consono a garantire il reale benessere termico di chi abita in casa, con alcuni punti della casa che risulteranno troppo caldi, e altre zone che risulteranno troppo fredde.

Il fatto che il calore non riesca a raggiungere e riscaldare correttamente tutti gli ambienti, potrebbe portare con il tempo a creare una formazione di condense o, in certi casi, muffe, soprattutto nelle aree meno riscaldate.

Abbiamo avuto modo di vedere in passato quanto sia importante ridurre le muffe, non solo per un mero fattore estetico, ma soprattutto per una questione di salute.

Oltre alla disomogeneità di riscaldamento, vi è anche un altro fattore spesso poco considerato.

Difatti, il trasporto dell’aria generato da questi sistemi, contribuisce allo spostamento di polvere negli ambienti, che viene successivamente inalata da chi abita in casa.

Le conseguenze di tale fenomeno?

  • possibile aumento di problematiche respiratorie;
  • secchezza in gola;
  • alterazione sensibile dell’umidità presente nell’ambiente.

È chiaro che, dopo aver compreso tutto questo, siano in molti a chiedersi come riscaldare casa senza termosifoni, o limitarne l’uso senza intaccare la temperatura interna registrata.

Riscaldare casa senza termosifoni: le alternative in termini di impianti

Il riscaldamento senza termosifoni di vecchia generazione, è ovviamente possibile.

Sono davvero molte le alternative proposte dal mercato, che consentono di provare una sensazione di calore qualitativamente migliore rispetto agli ormai obsoleti radiatori.

Senza voler entrare nel dettaglio, ecco gli impianti alternativi maggiormente utilizzati.

Impianto di riscaldamento a pavimento

riscaldamento a pavimento

Attraverso una serie di tubazioni, installate direttamente sotto il pavimento, si crea un impianto invisibile, che consente di riscaldare casa sfruttando il principio di conduzione del calore per irradiamento.

In pratica, si ha una propagazione di calore che, dal pavimento, sale verso l’alto, dando una sensazione di calore superiore rispetto ai vecchi radiatori (impostandola a 18 gradi, si avrà modo di percepire una temperatura interna di circa 22-23 gradi).

L’aspetto positivo sta nell’omogeneità di riscaldamento, oltre all’assenza di produzioni e spostamenti di fumi, polveri e allergeni di alcun tipo, mantenendo costante il tasso di umidità riscontrato.

Le problematiche? Tale impianto funziona con la corrente elettrica, di conseguenza è conveniente da installare solo in alcune aree della casa, onde evitare consumi energetici molto elevati.

Allo stesso tempo, il costo di costruzione della pavimentazione stessa risulta essere sensibilmente superiore, considerando l’inserimento del reticolo di tubazioni che devono essere al di sotto di esso.

Come riscaldare casa senza termosifoni con pannelli radianti infrarossi

pannelli radianti

Per riscaldare casa senza termosifoni di vecchia generazione, esiste anche questa soluzione.

Questo tipo di pannelli sfrutta lo stesso principio di funzionamento visto con i riscaldamenti a pavimento, ma stavolta vengono usati appositi pannelli, montati sulle pareti.

Oggigiorno è possibile trovare in commercio pannelli altamente decorativi, che consentono di riscaldare l’ambiente e dare un tocco estetico alla parete sulla quale viene montata.

I vantaggi sono gli stessi visti con il precedente metodo, ma esistono dei contro?

Principalmente possiamo dire che:

  • un termoarredo è necessario per riscaldare correttamente una singola stanza e non oltre, di conseguenza dovremmo provvedere all’acquisto di un numero di pannelli consono alle stanze che vorremo riscaldare con questo metodo;
  • devono essere installati in aree dove non vi siano ostacoli, come ad esempio armadi, o il rischio è che gran parte del loro riscaldamento venga mitigato da questi;
  • la spesa per la loro installazione non è così bassa;
  • il loro funzionamento è ottimale, ma solo se la casa si trova almeno in classe energetica C (e come abbiamo visto, moltissime abitazioni si trovano ancora nella penultima o ultima classe di appartenenza).

Emettitori termici senza fluidi e termoconvettori

Tali impianti sfruttano lo stesso principio di irradiamento del calore sin qui visto, ma con la differenza che stavolta non si riscaldano dei fluidi.

Tali emettitori sono composti da un supporto principale (da parete o pavimento) e presentano il vantaggio di riscaldarsi con una certa velocità (a differenza dei classici radiatori, che ci mettono molto più tempo).

Il problema principale? Nel momento in cui vengono spenti, tendono a raffreddarsi altrettanto velocemente, riducendo drasticamente il benessere termico conseguito.

Seguendo lo stesso principio di funzionamento, troviamo in commercio anche i termoconvettori, impianti che somigliano esteticamente ai classici termosifoni, ma non presentano fluidi al loro interno.

Collegati alla rete elettrica, fanno si che l’aria fredda entri dal basso, riscaldandola attraverso la resistenza elettrica che si trova al loro interno.

L’aria calda che fuoriesce dalle bocchette poste in alto, ha la capacità di riscaldare l’ambiente in modo decisamente più uniforme, rispetto ai vecchi radiatori.

Il problema è, però, sempre lo stesso, ossia la scarsa capacità di trattenere il calore generato, aspetto che rende questi impianti non così performanti.

Utilizzo di stufe a pellet

Non dimentichiamo, ovviamente, l’uso di moderne stufe a pellet che sfruttano le cosiddette biomasse, ossia risorse rinnovabili di origine organica, vegetale o animale, destinata a fini energetici.

Il pellet riscalda l’ambiente velocemente, mantenendolo caldo per parecchio tempo.

Sussistono, comunque, dei contro da considerare:

  • in primis, la stufa deve essere necessariamente collegata all’impianto elettrico di casa;
  • per funzionare correttamente, necessita che sia installato un apposito impianto fumario;
  • il prezzo del pellet continua ad aumentare, ed è ormai raddoppiato rispetto allo scorso anno (un sacco da 15kg ora costa 10 euro, il doppio rispetto allo scorso anno).

Per riscaldare casa senza termosifoni, analizza prima i suoi punti deboli

Abbiamo visto che riscaldare casa senza termosifoni è possibile, ma in pratica questi sistemi alternativi non sono altro che la sostituzione di un impianto obsoleto con uno più moderno e performante.

Ciò vuol dire che saremo comunque tenuti a considerare consumi derivanti da lunghi periodi di accensione, e non è detto che, una volta spenti, la sensazione di calore rimanga sempre costante.

Probabilmente, per capire come riscaldare casa senza termosifoni, è necessario fare un differente tipo di considerazione.

Perché, se teniamo spenti questi impianti, notiamo un crollo rapido e verticale della temperatura riscontrata?

Il nostro appartamento è davvero in grado di mantenere il calore che viene prodotto internamente?

Quali sono i punti deboli presenti in casa?

Come ormai saprete, se l’abitazione non viene costruita con opportuni criteri di isolamento termico, si rischia di impegnarsi molto per riscaldare l’ambiente, senza poter godere a pieno del risultato.

Effettuando un’analisi termografica è possibile notare che alcune aree della casa sono molto più fredde, rispetto ad altre.

Proprio lì, molto probabilmente, vanno a generarsi fenomeni di dispersione termica importante, a causa di uno scarso livello di coibentazione.

Cosa fare in questi casi?

Eliminando il vuoto presente in questa intercapedine, potremmo ridurre drasticamente le dispersioni termiche in casa!

Valutiamo con un esperto del settore, dove sono i punti nei quali intervenire, verificando gli interventi più utili per la nostra abitazione.

Così facendo, potremo riscaldare casa senza termosifoni obsoleti, utilizzando impianti di nuova generazione, e allo stesso tempo conservare il calore generato senza alcuno spreco.

Un esempio?

Intervenendo su un’intercapedine non adeguatamente isolata, è possibile recuperare fino a 2-3 gradi centigradi già nell’immediato, con un lavoro rapido e per nulla ingombrante.

La ditta CoibentareCasa.it, grazie alla pratica dell’insufflaggio, realizzata con schiume espanse isolanti, è in grado di eliminare il vuoto presente nell’intercapedine, semplicemente riempiendolo interamente con questo materiale isolante.

Il lavoro si esegue in una sola giornata, intervenendo direttamente sulla parete di casa nella quale è presente l’intercapedine stessa, senza arrecare alcun tipo di disagio a chi abita nell’abitazione.

Un intervento la cui spesa può essere facilmente ammortizzata, grazie a detrazioni fiscali facilmente ottenibili (come quella al 50%, prevista per interventi di ristrutturazione edilizia).

Vuoi riscaldare casa senza termosifoni?

Recuperando alcuni gradi centigradi con un buon intervento di isolamento termico, manterrai la temperatura interna costante e non riscontrerai abbassamenti di temperatura repentini e fastidiosi.

Per richiedere maggiori informazioni sul nostro intervento di coibentazione termica delle intercapedini di casa, ti sarà sufficiente compilare il seguente form di contatto.

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Federico Calvanelli
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