Edilizia libera: dove non si necessita di permessi a inizio e fine lavori

casa stilizzata e lavori edilizia libera

Cosa si intende per interventi di edilizia libera?

Quando ci riferiamo al termine “edilizia libera”, parliamo di una particolare categoria di interventi edilizi che possono essere effettuati senza la necessità di acquisire permessi o autorizzazioni comunali.

Si tratta, principalmente, di operazioni edili di minore entità e impatto, spesso di manutenzione periodica o con una rilevanza sociale, che sono stati semplificati a livello burocratico, facilitando così la loro esecuzione senza la necessità di sottostare a procedure come Comunicazione Inizio Lavori e documenti correlati (CIL, CILA, SCIA, ecc.).

Lo stesso, per una questione di coerenza, vale anche per la dichiarazione di fine lavori, che non si ritiene obbligatoria, ma al massimo facoltativa.

Ciò rappresenta un significativo vantaggio per chi desidera intraprendere lavori di ristrutturazione o miglioramento della propria abitazione, senza dover affrontare lunghe e spesso complesse procedure burocratiche.

Il concetto di “lavori di edilizia libera” copre una vasta gamma di interventi, come vedremo a breve.

Ma perché si è arrivati ad esentare alcuni interventi edilizi dalle classiche autorizzazioni?

Da cosa deriva la necessità di definire alcuni interventi come di “edilizia libera”?

ingegneri con progetto

L’edilizia, come molti altri settori, è stata storicamente influenzata da una serie di regolamentazioni che mirano a garantire la sicurezza, la qualità e il rispetto dell’ambiente e del paesaggio.

Tuttavia, la burocrazia può diventare talvolta un freno agli interventi edilizi, soprattutto quando si tratta di interventi di routine o di piccola scala.

La nascita del concetto di “lavori di edilizia libera” ha una radice pratica: semplificare la macchina burocratica.

Se ogni piccola azione, come la manutenzione ordinaria o i lavori a basso impatto sociale, necessitasse di una specifica autorizzazione, i Comuni sarebbero rapidamente sommersi da un’ondata di richieste, rallentando così l’efficienza amministrativa e ritardando lavori spesso urgenti.

Così, per rispondere alla necessità di una maggiore efficienza e riduzione delle tempistiche, lo Stato ha introdotto il concetto di “edilizia libera”.

L’idea alla base è quella di concentrare le risorse amministrative su interventi di maggiore rilevanza, lasciando ai privati una maggiore autonomia nelle attività di routine, sempre nel quadro della legalità e del rispetto delle norme.

Edilizia libera = totale libertà di azione?

L’edilizia libera, pur rappresentando una via semplificata nel mondo dei lavori edilizi, non va interpretata come un lasciapassare per operare in assoluta libertà sugli edifici.

L’assenza di una necessità di richiedere autorizzazioni comunali, infatti, non si traduce in un vuoto normativo o in un’assenza di regolamentazione.

Anche quando ci si muove nell’ambito dell’edilizia libera, è fondamentale rispettare una serie di criteri e normative ben precise: dai regolamenti edilizi comunali alle norme antisismiche, passando per quelle igienico sanitarie, antincendio e paesaggistiche.

Quello che la denominazione “edilizia libera” intende sottolineare è l’eliminazione di alcuni passaggi burocratici, non certo un invito a operare in maniera sconsiderata o in contrasto con le norme vigenti.

È essenziale, quindi, affrontare ogni intervento con consapevolezza, assicurandosi di non confondere la semplificazione delle procedure con una presunta totalità di azione.

Al di là delle facilitazioni procedurali, la chiave rimane sempre una: conoscere, rispettare e operare in conformità con la normativa edilizia del proprio territorio, indipendentemente dal tipo di intervento o dal titolo abilitativo.

Cosa rientra in edilizia libera?

lettura glossario edilizia libera

L’importanza di comprendere bene quali lavori rientrino in questa categoria risiede nel fatto che, essendo liberi da vincoli burocratici, possono essere avviati con tempi più rapidi, consentendo ai proprietari di godere in breve tempo dei benefici dell’intervento.

In tal senso, l’articolo 6 del DPR 380/2001, comunemente chiamato “Testo Unico sull’edilizia“, specifica quali tipologie di opere si possono considerare “libere”, ovvero eseguibili senza dover fornire comunicazioni previe.

Senza dover fare un elenco esaustivo, che potete ritrovare tranquillamente al seguente link, è necessario dire che questo testo non specificava in modo esatto quali tipologie di lavori potessero essere considerati come edilizia libera.

Ecco perché, con il D.M. del 2 Marzo 2018 si è deciso di realizzare il cosiddetto “Glossario delle opere di edilizia libera“, uno strumento ufficiale redatto dal Ministero delle Infrastrutture.

Strutturato in forma tabellare, il glossario permette una rapida consultazione, eliminando qualsiasi ambiguità e fornendo una visione chiara di quali sono gli interventi che rientrano nel cosiddetto range di edilizia libera e quali no.

Le 12 categorie di interventi previste per l’edilizia libera

progetto edilizia libera

Vediamo insieme, brevemente, Le 12 categorie di interventi previste all’interno del Glossario per l’edilizia libera.

  1. Manutenzione ordinaria: si riferisce a opere come riparazioni, rinnovamenti e sostituzioni delle finiture degli edifici e integrazioni degli impianti tecnologici.
  2. Pompe di calore: interventi di installazione specifici per pompe di calore aria-aria con potenza termica utile nominale sotto i 12 kW.
  3. Depositi di gas: lavori riguardanti l’installazione e la manutenzione di depositi di gas di petrolio liquefatti con capacità non superiore a 13 mc.
  4. Eliminazione barriere architettoniche: interventi che mirano a rendere gli spazi più accessibili, escludendo l’installazione di ascensori esterni o modifiche che alterino la struttura dell’edificio.
  5. Ricerca nel sottosuolo: opere temporanee per ricerche geognostiche in aree esterne ai centri abitati.
  6. Movimenti di terra: attività legate all’agricoltura, come la modifica di terreni e interventi su impianti idraulici agrari.
  7. Serre mobili stagionali: strutture temporanee non in muratura utilizzate in agricoltura.
  8. Pavimentazione esterna: opere di pavimentazione di spazi esterni, inclusa la realizzazione di intercapedini interrate e vasche di raccolta d’acqua.
  9. Pannelli fotovoltaici: installazione di pannelli solari e fotovoltaici per edifici, con particolari limitazioni geografiche.
  10. Aree ludiche e arredi: creazione di spazi ricreativi non commerciali e elementi decorativi nelle aree esterne degli edifici.
  11. Manufatti leggeri in strutture ricettive: installazione di strutture temporanee, come roulotte o case mobili, in aree dedicate al turismo.
  12. Opere contingenti temporanee: interventi effettuati per soddisfare necessità immediate e che devono essere rimossi entro 90 giorni.

Queste categorie offrono una chiara comprensione degli interventi permessi nell’ambito dell’edilizia libera, facilitando le decisioni di chi desidera apportare modifiche alla propria proprietà.

Isolamento termico delle pareti ed edilizia libera

insufflaggio pareti e foratura della parete interna
Insufflaggio pareti interno alla casa

Abbiamo visto che ci sono numerosi interventi che possono essere considerati di edilizia libera.

Ma cosa possiamo dire riguardo gli interventi atti a garantire l’efficientamento energetico dell’edificio, con particolare focus per i lavori di isolamento termico delle pareti?

Cappotto termico

Come ben sappiamo, tra i principali interventi messi in atto per isolare le pareti di casa c’è il cappotto termico, interno o esterno.

L’applicazione di un cappotto termico non rientra, purtroppo, nell’ambito dell’edilizia libera.

Non basta avvalersi della semplice Comunicazione Asseverata di Inizio Lavori (CILA), ma si deve procedere con una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).

Questo perché applicare un cappotto termico è un intervento di manutenzione straordinaria che, se coinvolge i prospetti dell’edificio, necessita di tale procedura, come stabilito dall’art. 22 comma 1 del Testo Unico sull’Edilizia (DPR 380/2001).

L’articolo citato chiarisce che per gli interventi di manutenzione straordinaria che coinvolgono le parti strutturali o i prospetti di un edificio, è necessaria una SCIA, in linea con quanto previsto dagli strumenti urbanistici e dai regolamenti edilizi vigenti.

E se l’edificio ha vincoli architettonici?

In quel caso, l’art. 10, comma 1, lett. c del DPR 380/2001 stabilisce che si dovrebbe optare per una SCIA alternativa al Permesso di Costruire. In tale circostanza, una volta depositato il titolo, si dovrebbe aspettare un periodo di trenta giorni prima di dare avvio ai lavori.

Insufflaggio termico: nessun vincolo, nessuna autorizzazione!

isolamento di un'intercapedine attraverso insufflaggio

Mentre per quanto riguarda l’altra tipologia di intervento atta a garantire l’isolamento termico delle pareti, ossia l’insufflaggio termico?

Come ormai sappiamo, esso prevede il riempimento delle intercapedini vuote attraverso l’inserimento di apposite schiume espanse isolanti nel vuoto in esso presente, causa di importanti moti convettivi d’aria e di fenomeni di dispersione termica.

L’ottima notizia è che l’insufflaggio delle pareti è una pratica che non necessita di alcuna autorizzazione comunali (niente CILA o SCIA di alcun tipo) e, cosa ancora più interessante, può essere eseguito in un appartamento singolo, anche se inserito in un contesto condominiale.

Capita frequentemente che alcuni inquilini desiderino migliorare l’isolamento delle loro pareti, ma incontrino resistenza da parte degli altri condomini. In tal caso, se l’assemblea non delibera a nostro favore, possiamo fare poco!

Con la tecnica dell’insufflaggio, invece, è possibile intervenire isolando solo una specifica unità abitativa di un edificio condominiale, senza coinvolgere l’intero stabile.

Un ulteriore vantaggio di questo metodo è che non richiede l’uso di ponteggi, rendendo l’operazione più agile e meno invasiva. Se l’intervento avviene all’interno dell’abitazione, è paragonabile alla semplicità di una tinteggiatura; e se dovesse essere effettuato esternamente, si può utilizzare un trabattello mobile.

Ma quindi non serve alcun tipo di autorizzazione da parte del condominio? No!

L’insufflaggio può essere eseguito come un qualsiasi intervento di manutenzione interna, visto che non comporta modifiche esterne visibili né alterazioni dei volumi dell’appartamento, rientrando in un intervento di vera e propria edilizia libera!

Conclusioni

logo della ditta coibentare casa

Abbiamo parlato del concetto di edilizia libera, abbiamo visto come alcuni interventi che massimizzano l’efficientamento energetico dell’edificio, in particolar modo l’insufflaggio, possono essere eseguiti senza alcuna richiesta di autorizzazione.

Ciò vuol dire che, se ci troviamo in un condominio, possiamo tranquillamente bypassare il loro giudizio.

Tuttavia, è sempre auspicabile sensibilizzare gli altri condomini sui benefici di tali interventi, perché potrebbero, nel tempo, considerare l’opportunità di migliorare l’efficienza energetica delle aree comuni dell’edificio.

In questo caso, affidarsi a ditte esperte nella realizzazione di questi interventi, e non al fai da te, è davvero fondamentale.

Vuoi saperne di più su questo intervento? Leggi l’approfondimento completo sull’insufflaggio delle pareti e contatta la nostra ditta, CoibentareCasa.it.

Da oltre 30 anni realizziamo interventi di alta qualità su tutto il territorio nazionale, con lavori che si possono eseguire anche nell’arco di una singola giornata lavorativa, senza dover traslocare o installare impalcature di alcun tipo.

Per noi parlano le opinioni dei nostri passati clienti; se la parete di casa tua presenta un’intercapedine vuota e vorresti provvedere al suo isolamento, compila subito il form che troverai qua sotto e richiedici un preventivo senza alcun impegno.

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Federico Calvanelli
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