Indice di prestazione energetica IPE: perché è importante ridurlo

indice prestazione energetica

Cosa si intende per Indice di prestazione energetica

L’Indice di prestazione energetica rappresenta un parametro chiave nell’architettura e nel design degli edifici.

Serve a quantificare l’efficienza energetica di un edificio o di un’unità immobiliare, misurando il consumo totale di energia primaria necessaria per garantire un comfort climatico continuo (24 ore su 24) per unità di superficie utile.

Viene misurato in kWh/m2 e indicato con la sigla internazionale EPgl, ma in Italia è conosciuto anche come IPE.

L’Indice di prestazione energetica illustra la correlazione tra l’energia impiegata per mantenere un ambiente alla temperatura di comfort e la sua superficie utile (definita come la superficie netta calpestabile dell’edificio o dell’unità immobiliare).

Riconoscere l’importanza dell’Indice di prestazione energetica è fondamentale, poiché fornisce un’indicazione chiara del consumo energetico previsto di un edificio, permettendo così di stimare i costi di gestione correlati all’energia.

Questo Indice può essere applicato a interi edifici o a singole unità immobiliari, rendendo un elemento essenziale nell’analisi e nel confronto dell’efficienza energetica degli immobili.

Come si calcola l’Indice di prestazione energetica?

L’Indice di prestazione energetica di un edificio è determinato attraverso una somma di svariati indici che tengono conto di diversi servizi energetici dell’edificio.

Questi includono la climatizzazione invernale ed estiva, la produzione di acqua calda sanitaria, la ventilazione e, nel caso di edifici non residenziali, l’illuminazione artificiale e il trasporto di persone o merci.

In termini più specifici, l’Indice di prestazione energetica è la somma dei seguenti indici:

  • EPH,nren, che indica la quantità di energia primaria non rinnovabile consumata per la climatizzazione invernale;
  • EPC,nren, che rappresenta la quantità di energia primaria non rinnovabile necessaria per la climatizzazione estiva;
  • EPW,nren, che misura la quantità di energia primaria non rinnovabile consumata per la produzione di acqua calda sanitaria;
  • EPV,nren, che indica la quantità di energia primaria non rinnovabile consumata per la ventilazione.

Per gli edifici non residenziali, si includono anche i seguenti indici:

  • EPL,nren, che tiene conto dell’energia primaria non rinnovabile consumata per l’illuminazione artificiale;
  • EPT,nren, che misura l’energia primaria non rinnovabile utilizzata per il trasporto di persone o cose.

Quindi, l’Indice di prestazione energetica si calcola come somma dei singoli servizi energetici forniti nell’edificio in esame, ed è espresso in kWh/m2 anno, in relazione alla superficie utile di riferimento.

Per chi legge i nostri approfondimenti, ricorderà bene che non molto tempo fa abbiamo parlato diffusamente della tematica della certificazione energetica di un immobile.

Ricordiamo che per ottenere una corretta certificazione energetica, è fondamentale che l’APE (Attestato di Prestazione Energetica) fornisca non solo l’Indice di prestazione energetica globale (EPgl), ma anche i contributi dei singoli servizi energetici che concorrono alla sua determinazione (EPH, EPC, EPW, EPV).

In questo modo, è possibile avere una visione chiara e completa della performance energetica di un edificio, consentendo di identificare le aree in cui è possibile intervenire per migliorare l’efficienza energetica.

Che differenza c’è tra Indice di prestazione energetica e classe energetica?

prestazione energetica

Quando si parla di efficienza energetica di un immobile, è comune confondere due termini fondamentali: la classe energetica e l’Indice di prestazione energetica.

Sebbene queste due metriche siano strettamente correlate, rappresentano aspetti diversi, relativi all’efficientamento energetico di un edificio.

La classe energetica fornisce un quadro generale del rendimento energetico di un edificio, prendendo in considerazione vari fattori come l’orientamento dell’edificio, la sua ubicazione geografica, le caratteristiche termiche e la sua forma architettonica.

Questa viene assegnata attraverso una lettera, che varia dalla classe A4 (indicando l’efficienza energetica più elevata) alla classe G (per gli edifici meno efficienti dal punto di vista energetico).

D’altro canto, l’Indice di prestazione energetica (EPgl,nren) fornisce una misura più specifica e precisa del consumo energetico di un edificio.

Questo Indice rappresenta l’energia totale non rinnovabile che un immobile climatizzato consuma ogni anno per metro quadro di superficie utile.

È il valore derivato dall’Indice di prestazione energetica che determina la classe energetica assegnata all’edificio!

Dove trovo l’Indice di prestazione energetica?

Per sapere qual è l’Indice di prestazione energetica (IPE) di un immobile, bisogna consultare l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).

Questo documento viene redatto da professionisti specializzati e autorizzati, iscritti all’albo dei certificatori energetici, che possiedono le competenze necessarie per condurre quest’analisi approfondita sul consumo energetico dell’edificio.

Nello specifico, l’APE offre una descrizione dettagliata delle caratteristiche energetiche dell’immobile, incluse la sua classe energetica e, appunto, l’IPE.

È importante ricordare che, dal 1º gennaio 2012, la legge impone di riportare questo valore negli annunci commerciali di vendita di edifici o di singole unità immobiliari.

Questa informazione, contenuta nell’APE, deve quindi essere resa disponibile in occasione di qualsiasi offerta di trasferimento a titolo oneroso dell’immobile.

Ciò garantisce trasparenza e consente ai potenziali acquirenti di valutare l’efficienza energetica dell’immobile, un fattore sempre più importante nel mercato immobiliare attuale.

Che rapporto sussiste tra consumo energetico in bolletta ed IPE?

bolletta energetica spesa in denaro

Comprendere il rapporto tra l’Indice di prestazione energetica (IPE) e il consumo energetico in bolletta è fondamentale per gestire al meglio l’efficienza energetica della propria abitazione.

L’IPE, infatti, rappresenta una misura precisa del consumo energetico dell’edificio e, di conseguenza, influisce direttamente sulla spesa in bolletta.

Un Indice di prestazione energetica basso sta ad indicare un ottimale valore di efficienza energetica e quindi un minor consumo energetico, il che si traduce in bollette più leggere.

Il tutto è facilmente constatabile quando andiamo a considerare l’attribuzione della classe energetica di un edificio.

Ogni classe andrà a corrispondere un range di Indice di prestazione energetica, nella fattispecie:

L’importanza dell’IPE non si esaurisce qui. L’Indice di prestazione energetica incide anche sul valore commerciale dell’immobile.

Ad esempio, una casa con un IPE in classe A ha un valore commerciale superiore, anche del 30%, rispetto ad un immobile in classe F, e comporta consumi energetici annuali notevolmente più bassi.

Inoltre, considerando che quasi il 40% del consumo energetico e il 36% delle emissioni di gas serra provengono dal settore edilizio, un’abitazione con un buon IPE contribuisce a ridurre l’impatto ambientale.

Ridurre i consumi energetici in casa non è solamente consigliabile dal punto di vista economico, ma è anche un passo necessario per combattere il riscaldamento globale.

Pertanto, migliorare l’Indice di prestazione energetica delle nostre case è un eccellente punto di partenza per consentire un cambiamento più ampio e consapevole nelle nostre abitudini.

Come abbassare l’Indice di prestazione energetica globale?

A questo punto vi starete chiedendo come abbassare l’Indice di prestazione energetica (IPE) di un edificio, per poter ridurre l’impatto dei nostri consumi energetici in bolletta.

Sappiate che questo è un obiettivo realizzabile attraverso una serie di interventi volti a migliorare l’efficienza energetica.

Ricordate sempre, però, che ogni edificio è unico e richiede una valutazione personalizzata per determinare le soluzioni più efficaci.

Affidarsi a consulenti energetici professionisti è di fondamentale importanza, in quanto possono effettuare un’analisi dettagliata e suggerire gli interventi più appropriati per il tuo caso specifico.

Per quanto concerne l’attività della nostra ditta, CoibentareCasa.it, da ormai 40 anni, afferma con forza come uno dei metodi più efficaci per ridurre l’Indice di prestazione energetica sia il miglioramento del livello isolamento termico dell’edificio in esame.

Partire dalla coibentazione delle intercapedini vuote, qualora fossero presenti nell’edificio, può rappresentare un ottimo punto di partenza.

Riduzione dell’IPE intervenendo sulle intercapedini vuote

intercapedine vuota da isolare con insufflaggio
Intercapedine vuota: la sua coibentazione con insufflaggio di schiume isolanti, aiuta a ridurre le dispersioni termiche in casa

Come noto ai più, quando parliamo di intercapedini, ci riferiamo allo spazio vuoto tra le pareti esterne ed interne di un edificio.

Se questo spazio non è adeguatamente isolato, può essere fonte di dispersione di calore in inverno e di surriscaldamento in estate.

Questo non solo influisce sulla qualità della vita all’interno dell’edificio, ma può anche comportare costi energetici elevati e un Indice di prestazione energetica poco favorevole.

Per ovviare a questi problemi, si può ricorrere a soluzioni come l’insufflaggio delle intercapedini con schiume espanse isolanti, come ISOFOR.

Questa tecnica consiste nell’iniettare (attraverso un apposito macchinario) la schiuma all’interno dell’intercapedine (forando la parete in esame e procedendo con un riempimento dal basso verso l’alto), migliorando notevolmente l’isolamento termico dell’edificio.

Riducendo le dispersioni termiche, l’insufflaggio delle intercapedini può:

Un ulteriore beneficio è rappresentato dall’aumento del valore immobiliare dell’edificio.

Infatti, una casa con un basso Indice di prestazione energetica e un buon isolamento termico risulta più appetibile per acquirenti o affittuari, in quanto sinonimo di costi energetici più bassi e maggiore comfort abitativo.

L’insufflaggio delle intercapedini con schiume espanse isolanti rappresenta quindi una soluzione efficace e sostenibile per ridurre l’IPE, risparmiare sui costi energetici e migliorare il comfort abitativo.

Tuttavia, è importante rivolgersi a professionisti del settore per valutare l’opportunità di tale intervento e per garantirne una corretta esecuzione.

Conclusioni

il furgone di Coibentare Casa vicino a un'abitazione

Come abbiamo visto, l’Indice di prestazione energetica è un parametro fondamentale per valutare l’efficienza energetica degli edifici.

Grazie all’adozione di soluzioni mirate, è possibile ridurre l’IPE e migliorare l’efficienza energetica dell’edificio.

In questo contesto, è importante affidarsi a professionisti esperti del settore, capaci di progettare e realizzare interventi efficaci per incrementare l’efficienza energetica degli edifici e garantire un ambiente confortevole e sostenibile.

Se desiderate migliorare l’efficientamento energetico della vostra abitazione e ridurre i consumi energetici, CoibentareCasa.it è sempre pronta a darvi una mano concreta, con la realizzazione di interventi realizzati in modo serio e impeccabile.

La nostra esperienza e competenza nel settore delle coibentazioni termiche delle intercapedini, consente di fornire soluzioni concrete con risultati tangibili già nell’immediato, in termini di:

  • riduzione degli sprechi energetici;
  • miglioramento del benessere termico percepito in casa;
  • abbattimento dei fenomeni di dispersione termica, che tanto contribuiscono ad annullare gli sforzi che facciamo per mantenere una buona temperatura interna, soprattutto nei mesi estivi, oltre che in quelli invernali.

Non perdete l’opportunità di vivere in una casa più confortevole, efficiente e sostenibile: richiedete oggi stesso un preventivo senza impegno a CoibentareCasa.it!

Scoprite subito come possiamo aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi in termini di riduzione dell’Indice di prestazione energetica.

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Federico Calvanelli
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