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Le 5 “brutte sorprese” più comuni che troviamo nelle intercapedini (e come le gestiamo)

Quando si decide di isolare la propria casa con la tecnica dell’insufflaggio, l’idea è semplice e geniale: riempire uno spazio vuoto, l’intercapedine, per bloccare la dispersione di calore.
Sulla carta, sembra tutto facile. Ma cosa si nasconde davvero in quel “vuoto” tra le pareti di una casa costruita 40, 50 o 60 anni fa?
L’esperienza ci ha insegnato che quasi mai un’intercapedine è un parallelepipedo perfetto e pulito.
Spesso è un microcosmo di piccole imperfezioni edilizie, scorciatoie costruttive dell’epoca e sorprese inaspettate. Ignorare questa realtà significa rischiare un lavoro fatto male, inefficace e deludente.
Questo articolo non vuole spaventarti, ma fare l’esatto opposto: darti la massima tranquillità.
Vogliamo portarti “dietro le quinte” e mostrarti con totale trasparenza quali sono le 5 “brutte sorprese” più comuni che il nostro team specializzato scopre durante le diagnosi e come la nostra metodologia e l’esperienza ci permettano di gestirle e risolverle.
Perché un vero professionista non è colui che spera di non trovare problemi, ma colui che sa esattamente come affrontarli quando si presentano.
Sorpresa #1: ostruzioni parziali da detriti e calcinacci
Indice dei contenuti
- 1 Sorpresa #1: ostruzioni parziali da detriti e calcinacci
- 2 Sorpresa #2: vecchio isolante collassato e inefficace
- 3 Sorpresa #3: pilastri, travi o canne fumarie non documentate
- 4 Sorpresa #4: umidità imprevista o tracce di infiltrazioni
- 5 Sorpresa #5: intercapedine inesistente o non comunicante
- 6 CoibentareCasa.it: con noi l’esperienza non si improvvisa!

È la scoperta più frequente. Durante la costruzione, è prassi comune che malta, pezzi di mattone e altri detriti cadano all’interno dell’intercapedine, accumulandosi alla base o creando dei “ponti” a mezz’altezza.
- Il rischio: Se un operatore inesperto insuffla un materiale in fiocchi (come la cellulosa) senza una diagnosi preliminare, questi detriti bloccheranno il passaggio dell’isolante.
Il risultato sarà un riempimento parziale, con ampie zone vuote che continueranno a disperdere calore, vanificando la spesa.
- Come la gestiamo: La nostra prima arma è la videoispezione endoscopica. Inserendo una telecamera, mappiamo l’entità e la posizione di questi ostacoli.
Grazie alla tecnologia della nostra schiuma ISOFOR, che viene iniettata allo stato fluido, siamo in grado di superare questo problema.
Il materiale liquido fluisce attorno e sotto i detriti prima di espandersi, avvolgendoli e inglobandoli in una massa isolante compatta e continua, senza lasciare ponti termici.
Sorpresa #2: vecchio isolante collassato e inefficace
Molte case costruite negli anni ’70 e ’80 sono state dotate di un primordiale isolamento in intercapedine, solitamente pannelli sottili di lana di vetro o polistirolo.
Con il tempo, questi materiali si degradano.
- Il rischio: Troviamo spesso questi pannelli staccati dalle pareti, accartocciati sul fondo dell’intercapedine o inclinati, creando enormi vuoti d’aria dove il calore continua a circolare liberamente. Soffiare un nuovo isolante contro questi pannelli instabili senza un criterio è inutile.
- Come la gestiamo: Ancora una volta, la videoispezione ci permette di valutare lo stato del vecchio isolante.
La schiuma ISOFOR offre un vantaggio unico in questi casi.
Durante l’insufflaggio, la sua espansione controllata esercita una pressione sufficiente a comprimere e compattare il vecchio materiale inerte, riempiendo ogni vuoto residuo. Invece di dover rimuovere il vecchio isolante (un’operazione costosa e invasiva), lo integriamo in un nuovo sistema isolante monolitico e performante.
Sorpresa #3: pilastri, travi o canne fumarie non documentate
Le planimetrie catastali non sempre riflettono la realtà strutturale interna dei muri.
Non è raro scoprire, durante la diagnosi, la presenza di pilastri in cemento armato, travi di collegamento o canne fumarie che interrompono la continuità dell’intercapedine.
- Il rischio: Ignorare questi elementi significa creare un’interruzione nell’isolamento. Il pilastro in cemento armato, essendo un eccellente conduttore di calore, continuerebbe ad agire come un enorme ponte termico, creando una striscia di muro freddo soggetta a condensa e muffa.
- Come la gestiamo: La nostra metodologia di foratura a griglia e la diagnosi preventiva ci permettono di mappare con precisione questi elementi.
Durante l’insufflaggio, ci assicuriamo che la schiuma sigilli perfettamente tutto lo spazio attorno al pilastro o alla trave.
Sebbene non possiamo isolare il cemento armato stesso, riempire ogni millimetro dell’intercapedine circostante riduce drasticamente l’effetto del ponte termico, mitigando la dispersione e alzando la temperatura superficiale del muro.
Sorpresa #4: umidità imprevista o tracce di infiltrazioni

A volte, la videoispezione rivela segni di umidità all’interno dell’intercapedine, le cui cause possono essere molteplici: una micro-crepa nella facciata esterna, un davanzale sigillato male, o un piccolo problema idraulico.
- Il rischio: Iniettare un materiale isolante che assorbe l’acqua, come la cellulosa, in un’intercapedine umida è un errore gravissimo.
L’isolante si impregnerà, perderà ogni potere coibente e favorirà la formazione di muffe e condensa all’interno del muro.
- Come la gestiamo: La nostra politica è di massima onestà. Se rileviamo un’infiltrazione attiva, siamo i primi a consigliare al cliente di risolvere prima la causa del problema.
Tuttavia, in caso di umidità residua o non patologica, le proprietà del nostro isolante per pareti ISOFOR sono una garanzia. Essendo un materiale idrorepellente e a celle aperte, non assorbe l’acqua e permette al muro di continuare a “respirare”.
Mantiene le sue performance isolanti inalterate anche in condizioni di moderata umidità, proteggendo la struttura nel tempo.
Sorpresa #5: intercapedine inesistente o non comunicante
Può capitare, specialmente in edifici molto vecchi o con una storia di ristrutturazioni complesse, che l’intercapedine che ci si aspetta di trovare sia in realtà piena, ostruita da una muratura interna, o che non sia comunicante tra una stanza e l’altra.
- Il rischio: Procedere “alla cieca” sulla base della sola planimetria porterebbe a forare inutilmente le pareti e a non poter completare il lavoro, con una perdita di tempo e denaro per tutti.
- Come la gestiamo: Questo scenario sottolinea l’importanza cruciale della nostra diagnosi preliminare.
Il primo foro di prova e l’inserimento dell’endoscopio ci danno la certezza matematica sulla fattibilità dell’intervento.
Se scopriamo che l’intercapedine non è idonea, siamo i primi a comunicarlo con trasparenza. Questo approccio protegge il cliente da false aspettative e spese inutili, e rafforza la nostra reputazione di consulenti affidabili, non di semplici venditori.
CoibentareCasa.it: con noi l’esperienza non si improvvisa!

Come hai visto, l’interno di un muro può nascondere molte insidie.
La differenza tra un lavoro deludente e un intervento risolutivo non risiede nel prezzo più basso, ma nella capacità di anticipare, diagnosticare e gestire questi imprevisti con professionalità.
Affidarsi a CoibentareCasa.it, una delle più esperte ditte di insufflaggio, e a un team con oltre 40 anni di esperienza significa scegliere la tranquillità.
Significa sapere che, qualunque sia la “sorpresa” nascosta nei tuoi muri, abbiamo già visto un caso simile e abbiamo gli strumenti e la tecnologia per affrontarlo nel modo corretto.
Non lasciare che l’incertezza su cosa si nasconde nelle tue pareti ti fermi.
Contattaci per un sopralluogo e una diagnosi approfondita. Ti mostreremo con i tuoi occhi la condizione reale della tua intercapedine e ti forniremo un piano d’azione chiaro e onesto per un isolamento garantito e senza sorprese.
- Chiamaci o invia un messaggio WhatsApp: 347 7979771
- Scrivici un’email per inviare i tuoi dettagli: info@coibentarecasa.it
