Ponte termico corretto: come si ottiene

esempio di ponte termico

Introduzione

Negli ultimi anni il concetto di “ponte termico corretto” sta diventando di dominio pubblico in edilizia.

Il problema è che molti si riempiono la bocca di questa parola, spesso senza avere la reale percezione di cosa sia realmente un ponte termico.

In questo approfondimento sui ponti termici, sono due gli argomenti da considerare:

  • come si effettua il calcolo dei ponti termici;
  • cosa fare per ottenere un ponte termico corretto.

Ma prima di tutto, iniziamo col definire correttamente cosa sia un ponte termico.

Cosa sono i ponti termici

Per ponte termico si intende “l’area locale di un involucro termico dove si presenta una discontinuità tra flusso di calore esterno ed interno, che risulta essere più elevata rispetto a quella riscontrata in altre strutture”.

Tradotto in parole semplici, i ponti termici sono i “punti freddi della casa”.

Ed ecco quali sono i più comuni ponti termici in un’abitazione:

  • pilastri;
  • travi;
  • cordoli;
  • balconi, finestre e davanzali passanti;
  • chiodi di fissaggio del cappotto isolante esterno;
  • by-pass termici (spazio tra pannello e pannello nei cappotti termici).

ponte termico e muffa negli angoli di una parete

Ponte termico: muffa e dispersioni termiche

Cosa possono generare i ponti termici con il passare degli anni?

Sicuramente la problematica più dolente è rappresentata dalla formazione di dispersioni termiche, ma non solo.

Nella peggiore delle ipotesi è possibile il verificarsi muffe dovute alla condensazione superficiale sui ponti termici.

A quel punto sappiamo bene quanto si renda necessario eseguire interventi tempestivi per isolare la parete interna colpita dalla muffa.

La presenza dei ponti termici, oltre alla problematica igienico-sanitaria delle muffe, genera a lungo andare anche variazioni:

  1. di temperatura a livello strutturale;
  2. in termini di riduzione del benessere termico registrato;
  3. aumento dei consumi energetici.

Maggiorazioni dei consumi con presenza di ponti termici

Tipologia di parete Maggiorazioni percentuali relative alla presenza dei ponti termici
Con isolamento dall’esterno (a cappotto) senza aggetti/balconi e ponti termici corretti 5%
Isolata dall’esterno (a cappotto) con aggetti/balconi 15%
Omogenea in mattoni pieni o in pietra (senza isolante) 5%
A cassa vuota con mattoni forati (senza isolante) 10%
A cassa vuota con isolamento nell’intercapedine (ponte termico corretto) 10%
Parete a cassa vuota con isolamento nell’intercapedine (ponte termico non corretto) 20%
Pannello prefabbricato in calcestruzzo con pannello isolante all’interno 30%

Calcolo ponti termici: quale normativa seguire

Da alcuni anni esiste una precisa normativa relativa al calcolo dei ponti termici, ossia la norma UNI TS 11300-1:2014.

Questo regolamento specifica nella fattispecie due differenti modalità di calcolo di un ponte termico.

Vediamole di seguito.

Calcolo ponte termico numerico

Si tratta della modalità più efficace di calcolo dei ponti termici.

E’ sufficiente servirsi di un software di analisi che consente di disegnare ponti termici di differente tipologia e forma, oltre che di trovare il valore di importanti parametri, quali:

  • la trasmittanza termica lineica;
  • il coefficiente di accoppiamento termico;
  • flusso termico.

Questa modalità di calcolo di un ponte termico, consente anche l’analisi di infinite combinazioni e situazioni che un professionista può trovarsi di fronte.

Il calcolo numerico di un ponte termico si realizza sulla base della UNI EN ISO 10211:2008.

Atlante dei ponti termici

Definito dalla UNI EN ISO 14683:2008.

Questo calcolo considera delle combinazioni di risultati ottenuti dallo studio di ponti termici particolarmente frequenti.

Il calcolo dei ponti termici basato su questo Atlante, consente di valutare la trasmittanza termica lineare.

Essa è una grandezza che descrive l’influenza del ponte termico lineare sul flusso termico totale, considerando parametri come:

  • lunghezza;
  • spessore;
  • conduttività di un materiale.

Bisogna dire che questa tipologia di calcolo del ponte termico ha la problematica di basarsi solo su situazioni ben predefinite e schematiche, e da una validità che è assimilabile all’interno di un range, quindi non certamente precisa al 100%.

Eliminazione ponti termici: è possibile?

calcolo ponte termico di un edificio

Numerosi clienti di CoibentareCasa.it ci chiedono sempre se esiste una reale possibilità di conseguire l’eliminazione dei ponti termici.

Sfatiamo subito un mito: un’eliminazione dei ponti termici totale è impossibile da realizzare.

Questo, nonostante ci sia chi, erroneamente, propone soluzioni che promettono di conseguire questo risultato.

L’approccio migliore è quello di mettere in atto i rimedi che possono attenuarne l’effetto.

In questo modo si ha la possibilità di ottenere una correzione dei ponti termici, risolvendo gli inestetismi ad essi collegati.

Per le nuove costruzioni, ovviamente, è possibile mettere in atto tecniche costruttive che evitino la formazione dei ponti termici alla radice.

Alcune soluzioni per ottenere un ponte termico corretto

La soluzione maggiormente considerata per l’attenuazione dei ponti termici è quella che prevedere la realizzazione di un cappotto termico dall’esterno (con spessori adeguati alla zona climatica).

Questo consente di attenuare gli effetti negativi di un ponte termico e, nella maggior parte dei casi, di eliminare il problema dovuto agli inestetismi della condensazione.

Va però detto che durante la nostra esperienza lavorativa ci siamo trovati di fronte anche a:

  • abitazioni perfettamente coibentate, con cappotti termici esterni di adeguato spessore 10-12 cm di pannello;
  • ma nonostante questo, essi presentavano problemi di condensa interna!

Un altro approccio spesso vincente per ottenere un ponte termico corretto è l’impiego di pitture termiche.

Esse consentono di recuperare un minimo gap termico rispetto alla situazione antecedente.

Consigliabile, soprattutto laddove le problematiche dei ponti termici sono molteplici e dovuti a condensazione è l’installazione di una VMC (ventilazione meccanizzata controllata).

La VMC è in grado di gestire il problema abbassando l’umidità interna responsabile quanto la bassa temperatura delle superfici fredde del fenomeno di condensa e muffa.

Isolamento dei ponti termici

L’isolamento dei ponti termici risulta essere il sistema per migliorare l’efficienza termica di un’abitazione.

Una casa senza coibentazione è una casa che consuma in modo indiscriminato e insensato energia preziosa.

Come abbiamo avuto modo di parlarne frequentemente, le tecniche che si possono impiegare per isolare una casa e conseguire un reale risparmio energetico sono:

Cappotto termico esterno e interno

Il cappotto termico esterno consente di abbassare al minimo le percentuali dei ponti termici, che sono pur presenti per:

  • i chiodi di fissaggio;
  • gli spazi tra pannello e pannello non perfettamente serrati (bypass termico);
  • eventuali attacchi per tende, scuretti, davanzali passanti ecc.

Con il cappotto termico si ottiene una correzione dei ponti termici più evidenti (travi e pilastri) con una percentuale di quelli rimanenti pari:

  • ad un minimo del 5% (per abitazioni che non hanno aggetti/balconi);
  • fino ad un massimo del 15% (per case che hanno balconi) oltre naturalmente ai piccoli ponti termici.

Il cappotto interno è l’ultima delle ipotesi in ordine di importanza che si prende in considerazione per la correzione di un ponte termico, solo se le prime due ipotesi non sono percorribili.

Isolare una casa dall’interno infatti significa:

  • avere un rendimento termico inferiore rispetto agli altri sistemi di isolamento (esterno e in intercapedine);
  • perdere spazio interno e soprattutto possibile formazione di condensa tra pannello e muro!

La terza soluzione, quella che ci sentiamo di preferire e consigliare, è l’intervento sulle intercapedini di casa, con l’inserimento di schiume isolanti tramite insufflaggio.

Vediamo perché.

Correzione dei ponti termici con insufflaggio delle intercapedini

Possiamo correggere un ponte termico con l’insufflaggio di schiume isolanti, oppure rischiamo di ottenere l’effetto contrario?

In questa sezione chiariremo alcune idee confuse e informazioni sbagliate che molti utenti hanno a proposito della relazione tra ponti termici e insufflaggio.

E’ vero che i ponti termici aumentano dopo l’insufflaggio?

No! Avviene l’esatto contrario! Vediamo perché.

Correlazione tra insufflaggio e correzione ponte termico

Sono stati condotti studi termici su questo fenomeno che hanno messo in evidenza i valori delle linee isotermiche prima e dopo un intervento d’insufflaggio (con dimostrazione termografica).

Questo, relativamente a ponti termici da trave orizzontale (solaio), da pilastro angolare e da pilastro lineare.

In tutti e tre i casi sopracitati i risultati di questi studi termografici hanno dimostrato come dopo l’insufflaggio lo spazio occupato dall’isolante termico (prima occupato da aria in libera circolazione!) migliora nettamente le temperature interne (non a caso lo sfruttiamo anche per la costruzione di nuove case passive)!

Questo aspetto è la condizione di base per portare a soluzione i problemi di condensazione e quindi di muffa.

Risultati su questo studio

I risultati di questi studi sono intuitivamente riscontrabili anche dai non addetti ai lavori (non necessariamente Ingegneri).

Infatti, se prima di un insufflaggio l’intercapedine è dotata di aria in libera circolazione (che crea freddo), dopo l’insufflaggio l’aria è sostituita con l’isolante termico attraverso il quale si creano situazioni termiche nettamente migliorate.

Pertanto il ponte termico in oggetto (trave o pilastro) avrà un’attenuazione della trasmissione di freddo!

Traduzione: dopo l’insufflaggio termico la temperatura della trave o del pilastro aumenta!

correlazione tra ponti termici e insufflaggio intercapedini

Termografia del pilastro angolare sopradescritto nelle due situazioni, ante e post insufflaggio

ponte termico e muffa negli angoli di una parete

Anche i meno esperti di termografia possono evidentemente vedere la diminuzione dei flussi termici nel pilastro isolato con il metodo dell’insufflaggio termico in intercapedine.

Non è vero affatto che con l’insufflaggio, oltre a non avere un’eliminazione dei ponti termici  si ha addirittura un peggioramento, anzi!

I dati dimostrano che i ponti termici diminuiscono, garantendo una graduale correzione.

Guarda questo video sulla correzione di un ponte termico in una parete con pilastro grazie all’insufflaggio dell’intercapedine, per avere un riscontro pratico!

Insufflaggio ponti termici: cosa ottengo, in sintesi?

Con l’insufflaggio i ponti termici diminuiscono i loro effetti negativi, e la loro attenuazione è direttamente proporzionale allo spessore delle intercapedini.

Ma, come detto anche per le altre soluzioni, non è possibile conseguire una totale eliminazione.

Con l’insufflaggio delle pareti si va a sanare termicamente il muro vuoto, ma rispetto ai ponti importanti (travi e pilastri) non sempre questo è possibile.

Quindi non possiamo parlare di eliminazione dei ponti termici dall’interno totale.

L’effetto benefico dell’insufflaggio si verifica:

  • sia in pilastri angolari;
  • che in pilastri lineari;
  • che in travi orizzontali da solaio con un innalzamento della temperatura media di 1-3 gradi.

Prestiamo comunque attenzione, in quanto:

  • non tutte le strutture in c.a. (cemento armato) sono uguali e ogni abitazione andrebbe studiata a se stante;
  • ci sono travi che non essendo abbassate rispetto al solaio (filo-muro)  non costituiscono un ponte termico che preoccupa;
  • esistono pilastri che sono presi nelle intercapedini e in questi casi l’isolante (soprattutto se fluido) riesce a mettersi davanti al pilastro.

Nella malaugurata ipotesi in cui travi e pilastri siano filo-muro (cioè senza un vuoto davanti da poter riempire) ci sono diverse opportunità per ottenere la correzione o miglioramento di questi ponti termici:

  1. isolare travi e pilastri con sistemi a cappotto esterno o interno;
  2. isolare con prodotti isolanti a bassissimo spessore e ad altissimo rendimento termico, fermo restando che una ventilazione manuale o meccanizzata consente di eludere le problematiche estetiche.

Conclusioni sulla correzione dei ponti termici

Da quanto esposto è possibile vedere come la percentuale dei ponti termici presenti in una casa sia davvero mediamente molto bassa.

Scegliere di non isolare una casa perché rimangono dei ponti termici è senza dubbio una scelta oggettivamente sbagliata!

La scelta più intelligente è quella agire per “step”:

  • isolare la casa con il sistema più idoneo alla situazione
  • dotarsi di un igrometro in casa così da gestire autonomamente l’umidità interna responsabile della condensa, oppure ricorrere alla vmc.

Affidarsi a persone competenti e qualificate è sempre un buon consiglio che CoibentareCasa.it dà a tutti coloro che si avvicinano al mondo della coibentazione!

Se, dopo questo approfondimento su come ottenere un ponte termico corretto, ritenete che la vostra abitazione abbia assoluta necessità di intervento, contattateci!

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Federico Calvanelli