Classe energetica casa: come possiamo migliorarla (AGOSTO 2023)

Cosa si intende per classificazione energetica di una casa? 

Quando si parla di classe energetica di casa, ci riferiamo a una valutazione attraverso la quale si identifica il grado di efficienza energetica dell’edificio in questione.

La classificazione energetica non è un dato da interpretare alla leggera, poiché aiuta a comprendere quanto l’immobile consumi effettivamente (e quanto ciò influisca sulle bollette energetiche), oltre all’impatto sull’ambiente esterno in termini di emissioni.

Le classi energetiche degli edifici rappresentano una sorta di “certificato di qualità“, dove per “qualità” ci riferiamo alla capacità dell’edificio di mantenere un ambiente interno confortevole, minimizzando l’uso di energia nel contempo.

A cosa serve conoscere la classe energetica di un immobile?

confronto classe energetica casa G con A

Ma perché dovremmo conoscere la classificazione energetica di un edificio? Essa ha una duplice funzione:

  • da un lato, protegge l’occupante da consumi energetici eccessivi;
  • dall’altro, offre un parametro oggettivo per valutare l’efficienza dell’edificio in termini di sostenibilità ambientale.

Se desideriamo acquistare o affittare casa, conoscerne in anticipo la classe energetica di appartenenza può fare una grande differenza.

Nel caso in cui l’abitazione risulti avere una valutazione scadente, sappiamo in anticipo che correremo il rischio di spendere parecchio, in termini di costi energetici, e che dovremo far fronte a uno scadente livello di benessere termico percepito in casa.

Inoltre, conoscere la classe energetica di casa è molto utile per chi vuole procedere a lavori di ristrutturazione.

Essa offre una chiara indicazione su quali interventi potrebbero rendere l’abitazione maggiormente sostenibile ed efficiente nel futuro.

Come si suddividono le classi energetiche?

Abbiamo compreso quanto sia importante la classificazione energetica degli edifici, ma come viene realizzata questa distinzione in classi, nella pratica?

Le classi energetiche degli edifici sono rappresentate da lettere dell’alfabeto, che vanno dalla A alla G.

Mentre la classe A denota le abitazioni che presentano le migliori performance in termini di risparmio energetico, la classificazione energetica G evidenzia quelle meno efficienti.

Il nostro Paese ha introdotto ulteriori sottocategorie all’interno della classe A, dalla A1 fino alla A4 (la migliore in assoluto), per segnalare le costruzioni all’avanguardia in termini di efficientamento energetico.

Tuttavia, bisogna sempre tenere conto di quanto il patrimonio immobiliare italiano risulti ancora datato, con la maggior parte degli edifici costruita senza opportuni criteri volti a garantire il risparmio energetico, nonché una maggior indipendenza energetica.

Di conseguenza, è estremamente facile imbattersi in edifici con classificazione energetica pari ad E, F, o peggio ancora G, l’ultima.

Ogni classe energetica presenta un determinato range di consumo energetico, espresso attraverso l’indice EPgl, ossia il valore in kWh per metro quadro annuo che indica quanta energia è necessaria per gestire il riscaldamento invernale, il raffreddamento estivo, la produzione di acqua calda, l’illuminazione e la ventilazione.

Ecco come si suddividono i consumi energetici per ogni categoria, consultabili nella tabella energetica degli edifici.

classe energetica casa

Quanto incide la classe energetica sul valore di un immobile?

La classificazione energetica di un immobile assume un ruolo determinante nella valutazione di mercato della casa stessa, incidendo notevolmente sul prezzo di vendita o affitto.

Per comprendere meglio il suo impatto, prendiamo come esempio un bilocale di circa 65 mq situato in una zona semi-centrale.

Se questo appartamento fosse inserito in classe energetica A, a Firenze il suo valore potrebbe essere superiore del 29,18% rispetto ad un analogo immobile in classe C.

In grandi città come Roma e Milano, la differenza percentuale si attesterebbe rispettivamente al 21,6% e al 18,2%.

Analizzando il contesto geografico italiano, emerge come le regioni del Nord Est presentino una differenza di valore tra immobili ad alta e bassa efficienza energetica che supera il 40%. Al contrario, nel Sud la variazione si attesta intorno al 20%. La minor discrepanza di valore si ha al Centro, con un valore pari al 16%.

Una ragione sottostante queste fluttuazioni è l’ascesa importante dei costi delle bollette energetiche.

Abitare in una casa poco efficiente sotto il profilo energetico diventerà, quindi, sempre più oneroso.

Pertanto, le abitazioni con un’elevata efficienza energetica guadagneranno sempre più appeal, e vendere una casa con classe energetica scadente sarà sempre più difficile in futuro!

L’alternativa? Investire per migliorare la classe energetica di casa può risultare dispendioso nell’immediato, ma può rappresentare un’ottima opportunità per aumentare il valore di mercato dell’immobile e consentirci di avere il cosiddetto “coltello dalla parte del manico”, in sede di trattativa immobiliare.

Confronto tra casa in classe energetica A4 e classe G

Se ci concentriamo sulla differenza tra una casa in classe energetica A4 e una in classe G, si può notare quanta disparità vi sia.

Vivere in un’abitazione di classe A4, che rappresenta un’elevata performance energetica, consente risparmi in bolletta che possono raggiungere l’80% in confronto ad un immobile in classe G.

Questa cifra si traduce in un potenziale risparmio di centinaia di euro annuali.

Una differenza che, nel lungo periodo, può tradursi in migliaia di euro di risparmio, confermando quanto la classificazione energetica influenzi non solo l’aspetto ambientale e di comfort, ma anche quello economico.

Tale fattore diventa fondamentale, in sede di valutazione immobiliare.

Una casa in classe A4 presenta un valore di mercato più elevato rispetto a una casa in classe G, e questo grazie alle migliori prestazioni energetiche, al comfort termico e alla maggior sostenibilità ambientale.

Pertanto, anche se l’investimento iniziale in una casa in classe energetica A4 può essere più alto, teniamo sempre in considerazione quali benefici a lungo termine potremmo ottenere!

Come si calcola la classe energetica di una casa?

Determinare la classificazione energetica di casa non è una procedura semplice che può essere eseguita in autonomia, ma richiede l’intervento di esperti del settore.

La prima fase comporta una meticolosa raccolta di informazioni relative all’edificio: dalle planimetrie ai materiali costruttivi, dalla tipologia di infissi ai sistemi di riscaldamento e raffreddamento, e ogni altro dettaglio che influisce sulla performance energetica.

Successivamente, è fondamentale procedere con un’ispezione diretta sul luogo.

Chi stabilisce la classe energetica di casa?   

Qui interviene un professionista certificato, chiamato certificatore energetico o termotecnico (come un ingegnere, architetto o geometra) con una specifica formazione in materia, che andrà ad effettuare un sopralluogo.

L’obiettivo è quello di verificare le informazioni raccolte in precedenza, integrandole con eventuali rilievi e dettagli rilevati “in situ”.

Dopo il sopralluogo, il calcolo vero e proprio della classe energetica prende forma attraverso l’utilizzo di software dedicati.

Il tecnico inserisce tutti i dati raccolti in un programma apposito, il quale elabora l’Indice di Prestazione Energetica Globale (EPgl) dell’edificio, esprimendolo in termini di kWh/m² all’anno.

Con l’EPgl in mano, si passa alla fase di classificazione. L’abitazione viene inserita in una delle categorie energetiche previste dalla normativa, che vanno da A4, indicativa di un edificio altamente efficiente, a G, che denota una bassa efficienza energetica.

Il processo si conclude con il rilascio dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE), con validità pari a 10 anni.

Cosa si stabilisce in un’APE energetica

Questo documento, redatto dal tecnico, attesta ufficialmente la classe energetica di appartenenza, e in esso viene stabilito il Fabbisogno energetico della casa che scaturisce da come essa è fatta (geometria e materiali).

I software utilizzati per l’elaborazione di tali Certificati sono poi in grado di identificare la dispersione dei singoli elementi ed il Tecnico, facendo delle simulazioni, è in grado di definire i miglioramenti conseguibili.

Nell’APE esiste una sezione denominata Interventi Raccomandati, in cui il Tecnico indica gli interventi da poter eseguire, il loro ritorno economico espresso in anni e la nuova classificazione energetica che la casa avrebbe a valle dell’intervento.

Tutti gli interventi proposti godono di forme di detrazione fiscale (Bonus Casa, Ecobonus, Superbonus 110) o contributi a fondo perduto (Conto Termico).

Di seguito un esempio di lista delle raccomandazioni a seguito di elaborazione APE classi energetiche di un appartamento di circa 90 mq in un condominio di 5 piani a Roma.

riqualificazione energetica e ristrutturazione importante per migliorare la classe energetica di casa

Esso presenta un piano rialzato, esposto prevalentemente a SUD-EST, classe energetica E iniziale con (Epgl=177kWh/m2a) ove al primo posto è presente l’isolamento delle pareti esterne.

Come possiamo migliorare la classe energetica di casa?

riqualificare un edificio dal punto di vista energetico per migliorare la classe energetica

La domanda che spesso ci rivolgono i proprietari di case esistenti è “Come si migliora la classe energetica di casa?”.

In realtà la domanda più corretta è la seguente ”Come posso risparmiare sulle bollette mantenendo lo stesso livello di comfort?”.

E soprattutto tra le nuove generazioni “Come posso inquinare di meno senza rinunciare ad una casa calda d’inverno e fresca d’estate?” 

Per rispondere a questa domanda, è opportuno partire da un’attenta analisi dell’interrelazione che sussiste tra confort termico, costo dell’energia e inquinamento atmosferico.

Confort, costo ed inquinamento: quanto incidono realmente 

La classe energetica di un appartamento dipende da quanta energia questa consuma per soddisfare le esigenze di chi vi abita, in particolar modo il riscaldamento invernale, il raffrescamento estivo e la produzione di acqua calda sanitaria.

Questo consumo energetico dipende da come è stata costruita la casa e da quali impianti vengono utilizzati per produrre calore o raffrescare.

È abbastanza intuitivo che se la casa presenta un ottimale isolamento termico:

  • dovrò consumare poco metano per riscaldarla di inverno;
  • avrò bisogno di poca energia per mantenerla fresca d’estate.

Intuitivo è anche che, se ho un impianto vecchio di 20 anni con un rendimento medio stagionale del 58% (cioè solo il 58% dell’energia che è in grado di darci il metano viene trasformato in calore) sarà ben diverso dall’avere un impianto nuovo con un rendimento medio stagionale del 90%.

Comfort, costo e inquinamento sono, quindi, concetti strettamente collegati tra loro.

Un’abitazione efficiente sul piano energetico, non solo offre un ambiente confortevole, ma consente anche di ridurre le spese energetiche, limita nel contempo l’impatto ambientale.

Aumentiamo la classe energetica di casa partendo dall’involucro

classificazione energetica di casa migliorabile dall'involucro di un edificio

Vediamo adesso, alcuni passi concreti da eseguire per migliorare la classificazione energetica del proprio edificio.

Il primo passo per arrivare a questo obiettivo è studiare come è fatto l’involucro di casa (in questa sede non parleremo di rinnovo degli impianti).

L’involucro di casa è sempre costituito da pareti verticali, infissi, soffitto e pavimento.

Le pareti sono anche dette strutture opache verticali, mentre il pavimento ed il soffitto sono dette superfici opache orizzontali, mentre gli infissi sono strutture trasparenti.

Se vogliamo migliorare la classificazione energetica dell’edificio, è fondamentale analizzare l’involucro edilizio e verificare la presenza di eventuali punti deboli presenti in esso.

Interessante sarebbe verificare se in casa sono presenti dei punti dove si hanno fenomeni più o meno importanti di dispersione termica.

Con essa, ci riferiamo alla capacità con cui il calore si propaga attraverso le pareti dell’immobile. Se tale passaggio avviene con estrema facilità, si evidenzia una carenza nell’isolamento dell’edificio.

È facile capire che a quel punto è inutile avere un impianto in grado di produrre calore al top ed avere poi le pareti (ma anche finestre, soffitti e pavimenti) che disperdono calore a più non posso.

Sarebbe come cercare di riempire velocemente e completamente con acqua un recipiente forato!

Interveniamo per minimizzare la dispersione del calore

Attraverso un’approfondita analisi energetica si viene a scoprire che l’edificio presenta problematiche in termini di dispersione del calore?

Se il nostro obiettivo è quello di migliorare la classe energetica dell’edificio, è necessario intervenire per minimizzare i fenomeni di dispersione termica. Ma intervenendo dove, esattamente?

Solitamente la dispersione del calore in casa si distribuisce con le seguenti percentuali:

dispersioni termiche per la casa da considerare per migliorare la classe energetica di casa

Ma quindi dove iniziamo ad isolare? Dal tetto? Si, se abito in un condominio all’ultimo piano o in una casa isolata!

Ma se abito al 6° piano di un edificio di 10 piani?

La situazione cambia perché il soffitto ed il pavimento “confinano” con ambienti anch’essi riscaldati e quindi attraverso di loro non si disperde il calore. In questo caso le percentuali diventerebbero:

In questo caso le percentuali diventerebbero:

dispersioni

Isolare una casa significa isolare le strutture che confinano con l’esterno o con ambienti non riscaldati (vano scala, autorimesse, sottotetti, etc.), un’operazione che contribuisce sicuramente al miglioramento delle classi energetiche degli edifici.

Quindi al 6° piano cosa mi conviene fare: isolare le pareti o cambiare gli infissi?

Dipende. Non esiste una regola che vale sempre.

Solo lo studio di un tecnico qualificato può indicare con certezza la priorità degli interventi da eseguire in modo da minimizzare la spesa e massimizzare il risultato.

Miglioramento della classificazione energetica isolando le pareti di casa: esempio pratico

Abbiamo individuato le parti deboli della casa e decidiamo di effettuare un intervento di isolamento termico. Quale metodologia usiamo?

Le principali soluzioni tecniche presenti nel mercato dell’edilizia per migliorare la classe energetica di casa, sono rappresentate di seguito.

Nel caso della tabella delle Raccomandazioni sopra esposta, il cliente ha optato per l’isolamento delle pareti esterne tramite la tecnica di insufflaggio con resina ureica espansa.

Si è ottenuto un miglioramento della classe energetica dalla classe E alla classe C (Epgl=130 kWh/m2a).

Per l’intervento di isolamento con schiume espanse il cliente ha deciso di avvalersi delle detrazioni fiscali del 65% per interventi di Risparmio Energetico ed è stata quindi aperta una pratica ENEA sul portale dedicato.

Il tecnico che ha aperto la pratica ha poi dovuto certificare, attraverso una Asseverazione, che la trasmittanza della parete dopo l’intervento fosse inferiore a quanto previsto dalla Tabella 2 del D.M. del 26/01/2010:

tabella con valori limite della trasmittanza

Il valore limite dipende dalla zona climatica in cui si trova ubicato l’immobile e nel ns  esempio (ricordiamo che le zone climatiche sono aree in cui è stato suddiviso il territorio italiano e che hanno sommariamente lo stesso clima).

Poiché Roma si trova nella zona climatica D, il valore limite è di 0.29 W/m2K.), il valore limite è di 0.29 W/m2K.

La parete era costituita da una muratura a cassa vuota dello spessore totale di 45 cm ed una intercapedine di 160 mm, classica parete di immobili costruiti dagli anni ‘50 agli anni ‘80.

Analisi della trasmittanza della parete

In questo caso pratico abbiamo anche analizzato la trasmittanza della parete, un altro elemento importante nella ricerca del miglioramento della classe energetica di casa.

Si tratta di un numero che indica, in condizioni termiche standard, quanto calore passa attraverso la parete stessa.

Questo numero può essere calcolato una volta nota la stratigrafia della parete.

stratigrafia di una struttura abitativaLa trasmittanza della parete ante operam era di 0.966 W/m2K.

E’ stato eseguito l’insufflaggio di resina ureica espansa nella parte che ha una conducibilità lD 0.031 W/mK.

La trasmittanza della parete post operam, cioè una volta insufflata la resina ureica, è diventata 0.233 W/m2K.

Grazie quindi alla sola riduzione della dispersione delle pareti esterne dell’appartamento del 75.8 % (da 0.966 a 0.233 W/m2K) la casa ha migliorato di due classi energetiche la propria prestazione energetica passando dalla classe energetica E alla classe energetica C.

Tutto questo è stato certificato dal Tecnico che ha elaborato l’Attestato di Prestazione Energetica a valle dell’intervento di insufflaggio eseguito.

Così è stato possibile accedere all’ECOBONUS grazie al quale l’intervento si ripagherà da solo in 4-5 anni al massimo.

Il cliente potrà mantenere lo stesso confort in casa spendendo molto di meno e, bruciando meno metano, contribuirà ad una riduzione della produzione di CO2.

Ma i vantaggi non finiscono qui!

Infatti grazie a questo intervento la sua casa ha migliorato la sua classe energetica e si è anche rivalutata.

Conclusioni

il furgone di Coibentare Casa vicino a un'abitazione

Ora che avete potuto comprendere l’importanza di migliorare la classe energetica di casa, sapete quanto sia importante rivolgersi a ditte realmente competenti.

Per aumentare la classificazione energetica richiedete sempre un progetto energetico preventivo!

Noi di CoibentareCasa.it lavoriamo sempre a stretto contatto con professionisti che sono perfettamente in grado di redigere questi progetti per voi!

Inoltre, abbiamo la possibilità di effettuare quegli interventi che contribuiscono al miglioramento delle classi energetiche degli edifici e alla riduzione dei loro consumi energetici.

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