Quando si parla di combattere la muffa in casa, il mercato è saturo di soluzioni…
Come garantite il completo riempimento? La certezza che l’intercapedine si riempia dal basso

È il dubbio più grande di chi decide di investire nell’insufflaggio: come posso essere certo che l’intercapedine sia riempita al 100%?
Come faccio a sapere che l’isolante non si blocchi a metà, creando un lavoro “a macchia di leopardo” che lascia ponti termici e vanifica la spesa?
Questa non è una domanda banale. È la domanda che distingue un operatore amatoriale da una ditta di insufflaggio professionale.
La risposta non si basa sulla fiducia, ma sulla fisica. La garanzia del riempimento totale dipende dal materiale che si usa e dal metodo con cui lo si applica.
E il nostro metodo “dal basso verso l’alto” è l’unica garanzia scientifica di un lavoro perfetto.
L’errore dei materiali in fiocchi (e il rischio “ponte”)
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Il tuo dubbio nasce, giustamente, dal comportamento di molti isolanti sfusi. Materiali come l’insufflaggio in cellulosa o la lana di vetro vengono “soffiati” a secco nell’intercapedine.
Se questi materiali incontrano un ostacolo (un piccolo detrito, un cavo, una sbavatura di malta), possono creare un “ponte”: si accumulano sopra l’ostacolo, bloccando il passaggio.
L’operatore continua a soffiare, la macchina segna “pieno”, ma l’intera area sottostante l’ostacolo rimane irrimediabilmente vuota.
Questo crea un ponte termico che riduce l’efficacia del lavoro fatto.
La fisica di ISOFOR: da liquido a solido

La nostra schiuma isolante per pareti ISOFOR ribalta completamente questa logica. Non è un materiale secco che viene soffiato, ma una resina ureica che viene iniettata allo stato semi-liquido.
Questo è il primo punto chiave.
Essendo un fluido, ISOFOR obbedisce alla legge di gravità. Non può “partire dall’alto” o “bloccarsi” a mezz’aria.
Appena iniettato nel muro, deve scendere fino a raggiungere il punto più basso disponibile dell’intercapedine.
È lo stesso principio dell’acqua: non puoi riempire un bicchiere partendo dall’alto. Devi riempirlo dal basso, e l’acqua sale.
Il nostro metodo: la garanzia del “basso verso l’alto”

Per sfruttare questa proprietà fisica, la nostra metodologia di intervento è rigorosa e studiata appositamente per garantire il riempimento totale.
Ecco come funziona esattamente:
- Mappatura dei fori: Non facciamo un foro a caso. Studiamo la parete ed eseguiamo una serie di fori di 3 cm a una distanza regolare (circa 1-1,5 metri l’uno dall’altro) e a diverse altezze.
- L’iniezione parte dal basso: Iniziamo sempre dai fori più bassi della parete. Inseriamo la pistola di iniezione e iniziamo a pompare la schiuma fluida.
- La schiuma scende e poi sale: Il materiale liquido scende per gravità fino alla base del muro. Solo quando ha riempito il fondo, inizia la sua espansione controllata e comincia a salire, proprio come l’acqua nel bicchiere.
- La prova visiva (e la certezza): Come sappiamo che la sezione è piena? Semplice: aspettiamo che la schiuma in salita fuoriesca dal foro successivo, quello posto più in alto. Quando la schiuma appare nel foro A, smettiamo di iniettare nel foro B sottostante, perché abbiamo la certezza fisica che l’intero volume tra i due punti è stato saturato.
- Espulsione dell’aria: Questo metodo ha un vantaggio fondamentale: mentre la schiuma sale, spinge l’aria presente nell’intercapedine verso l’alto, facendola uscire dai fori superiori. È fisicamente impossibile intrappolare “bolle d’aria” fredda.
Questo processo viene ripetuto metodicamente per ogni sezione del muro, garantendo un riempimento monolitico, compatto e senza vuoti.
Un metodo scientifico, non una vana promessa!
Come vedi, la certezza che l’intercapedine si riempia dal basso non è uno slogan pubblicitario, ma l’unica conseguenza logica di un materiale fluido combinato con un metodo di applicazione scientifico.
Scegliere un confronto tra isolanti termici significa anche confrontare le metodologie. Il rischio di un lavoro “a macchia di leopardo” è la prima causa di un isolamento termico fallito.
Noi di CoibentareCasa.it non lasciamo spazio al caso. Verifichiamo prima con la videoispezione lo stato dei muri e poi applichiamo l’unico metodo che garantisce il 100% del risultato.
Per una prova finale, un’analisi termografica dopo l’intervento può mostrare visivamente l’uniformità del riempimento e l’assenza di ponti termici.
Non rischiare un lavoro fatto a metà. Contattaci per un sopralluogo gratuito: ti spiegheremo la nostra metodologia e ti forniremo un preventivo senza impegno per un isolamento garantito al 100%.
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