Quando si decide di migliorare l'efficienza energetica della propria abitazione, il panorama degli incentivi fiscali…
Ho già il cappotto su una parete: posso isolare le altre con l’insufflaggio o è un errore?

Nel percorso per rendere la propria casa più efficiente e confortevole, molti proprietari di immobili si trovano di fronte a una situazione comune: una riqualificazione parziale.
Magari, qualche anno fa, hai fatto un investimento importante per installare un cappotto termico sulla parete più fredda della casa, quella esposta a nord, sperando di risolvere una volta per tutte il problema del freddo e delle bollette.
Hai visto un miglioramento, certo, ma non quello che ti aspettavi.
Senti ancora spifferi, ci sono stanze che rimangono più fredde di altre e i costi in bolletta, seppur diminuiti, ti sembrano ancora troppo alti rispetto all’investimento fatto.
Così, inizi a guardare le altre pareti, quelle con la vecchia intercapedine vuota, e ti poni una domanda cruciale: “Posso completare l’opera? È possibile integrare il cappotto esistente con un intervento di insufflaggio nelle altre pareti o le due tecnologie sono incompatibili? Rischio di fare un errore, creando problemi tecnici o sprecando altri soldi?“.
Come vedrai qui, vogliamo dimostrarti, non solo che l’integrazione tra cappotto e insufflaggio è possibile, ma che in moltissimi casi rappresenta la soluzione più intelligente e strategica per completare l’isolamento della tua casa, massimizzando il comfort e ottimizzando la spesa.
Il principio dell’anello debole: perché un isolamento parziale non basta
Indice dei contenuti

Per capire perché la tua casa non è ancora perfettamente confortevole, dobbiamo pensare all’isolamento termico come a una catena.
La resistenza di una catena è determinata dalla forza del suo anello più debole.
Allo stesso modo, l’efficienza termica di un edificio è compromessa dalla sua superficie più disperdente.
Il calore, proprio come l’acqua, segue sempre il percorso di minor resistenza. Quando hai installato il cappotto termico sulla parete nord, hai creato una barriera formidabile su quel lato.
Ma le altre pareti con l’intercapedine vuota sono diventate, a tutti gli effetti, l’anello debole della catena.
Sono delle immense autostrade termiche attraverso cui il calore continua a fuggire, rappresentando una fonte di dispersione termica in casa costante.
Immagina di essere in una stanza in pieno inverno e di avere quattro finestre. Ne chiudi ermeticamente una, la più grande, ma lasci le altre tre socchiuse.
Sentirai ancora freddo, e il riscaldamento dovrà rimanere acceso per compensare l’aria gelida che continua a entrare.
Le tue pareti non isolate agiscono esattamente come quelle finestre socchiuse: sono un punto debole, un grande ponte termico, che vanifica parte dell’efficacia del tuo investimento iniziale, continuando a drenare energia e denaro. La correzione di un ponte termico di questa portata è fondamentale.
Cappotto e insufflaggio: due tecnologie al confronto
Entrambe le soluzioni nascono per raggiungere lo stesso obiettivo, l’efficienza energetica, ma lo fanno con approcci e metodologie completamente diverse.
Comprendere il dilemma tra insufflaggio o cappotto è il primo passo.
Il cappotto termico
È un sistema di isolamento “a strati” che viene applicato sulla superficie esterna dell’edificio. Si tratta di un intervento estremamente efficace, che però comporta una notevole complessità:
- Invasività: Richiede l’installazione di ponteggi per tutta la durata dei lavori.
- Costi: È una delle soluzioni di isolamento più costose sul mercato
- Complessità burocratiche e logistiche: Spesso necessita di permessi comunali, modifica le soglie di finestre e balconi e, in un condominio, richiede l’approvazione di tutti.
L’insufflaggio con schiuma ISOFOR

L’insufflaggio, o isolamento in intercapedine, è una tecnica che sfrutta lo spazio vuoto già presente all’interno dei muri perimetrali.
Come spieghiamo nella nostra guida sull’insufflaggio, il nostro intervento con schiuma ISOFOR è radicalmente diverso:
- Non invasività: L’intervento viene eseguito tramite piccoli fori di pochi centimetri, garantendo un insufflaggio senza polvere e senza opere murarie invasive.
- Rapidità: Un intero appartamento può essere isolato in una sola giornata di lavoro.
- Costo contenuto: L’investimento per ISOFOR è significativamente inferiore rispetto a quello per un cappotto termico, rendendolo accessibile e con un tempo di rientro molto più rapido.
La compatibilità tecnica: perché cappotto e insufflaggio lavorano in perfetta sinergia
Arriviamo ora al cuore della questione: ci sono controindicazioni tecniche nell’unire le due soluzioni? La risposta è un no categorico e assoluto.
Anzi, le due tecnologie non solo sono compatibili, ma sono perfettamente complementari, creando un sistema di isolamento integrato e altamente performante.
Nessun conflitto strutturale o chimico!
Questa è la prima rassicurazione. La schiuma isolante ISOFOR viene iniettata e si espande all’interno di uno spazio confinato, l’intercapedine, che è fisicamente separato dal sistema a cappotto esterno.
I due materiali non entrano mai in contatto.
La nostra schiuma è chimicamente inerte, stabile nel tempo e atossica, come riportato nelle nostre certificazioni. Non esiste alcuna possibilità di reazione chimica, deterioramento o incompatibilità fisica tra i due sistemi isolanti.
L’obiettivo comune: uniformare la trasmittanza termica (U)

Il parametro scientifico che misura la capacità isolante di una parete è la trasmittanza termica delle pareti (U).
Più basso è questo valore, meno calore disperde la parete.
- Una parete con cappotto termico ha un valore di trasmittanza molto basso, quindi isola molto bene.
- Una parete con intercapedine vuota, come quelle non trattate di casa tua, ha un valore di trasmittanza altissimo, quindi disperde enormemente.
Il tuo problema attuale è una disomogeneità di trasmittanza. Hai una parete super performante e altre tre che sono dei “colabrodo” energetici.
L’insufflaggio con ISOFOR interviene proprio su queste ultime, riducendo drasticamente la loro trasmittanza e portandola a un valore molto più vicino a quello della parete con il cappotto.
Come dimostrato da studi energetici, si può ottenere una riduzione del meno 66% di dispersioni dalle pareti.
Andando a “tappare” queste falle, l’insufflaggio permette di raggiungere l’obiettivo finale di ogni progetto di efficientamento energetico negli edifici: un involucro edilizio con una trasmittanza bassa e uniforme su tutto il perimetro.
Il caso pratico: un appartamento a schiera parzialmente isolato
Immaginiamo il caso, molto comune, di una famiglia che vive in un appartamento a schiera con tre lati esposti (nord, sud, ovest).
Anni fa, usufruendo di un bonus, hanno installato un cappotto termico solo sulla parete nord, la più fredda.
- Situazione iniziale post-cappotto: La parete nord è diventata calda al tatto e la muffa in quella stanza è sparita. Tuttavia, la zona giorno a ovest rimane fredda d’inverno e caldissima d’estate. La bolletta del gas è scesa del 20%, ma non del 50% come speravano. Il calore prodotto dal riscaldamento, non potendo più uscire da nord, trova una via di fuga preferenziale attraverso le pareti a ovest e a sud.
- L’intervento integrativo con ISOFOR: La famiglia decide di completare l’isolamento facendo insufflare le intercapedini delle pareti a ovest e a sud. L’intervento dura un solo giorno, senza ponteggi e con una spesa contenuta.
- Il risultato finale: L’effetto è trasformativo. La casa raggiunge finalmente un benessere termoigrometrico e comfort ambientale La zona giorno diventa calda e accogliente d’inverno e rimane fresca d’estate. La caldaia lavora molto meno, portando a un ulteriore risparmio in bolletta del 30%, che, sommato al precedente, permette di raggiungere e superare l’obiettivo del 50% di risparmio totale. L’investimento combinato ha finalmente dato i suoi frutti, contribuendo anche ad aumentare il valore di un immobile.
Completare il tuo isolamento è la scelta più intelligente che puoi fare

Se hai già investito in un cappotto termico, sei a metà dell’opera. Hai già affrontato la parte più costosa e invasiva del lavoro.
Lasciare le altre pareti a cassetta (con aria circolante) non isolate significa non raccogliere tutti i frutti di quell’investimento e continuare a pagare un “costo nascosto” in bollette e discomfort.
L’integrazione con l’insufflaggio ISOFOR non è un rischio, ma la mossa strategica e risolutiva per completare l’isolamento della tua casa.
È una soluzione rapida, pulita, economicamente vantaggiosa e tecnicamente impeccabile per creare quell’involucro termico continuo che ti garantirà il massimo benessere e il massimo risparmio energetico per i decenni a venire.
Affidarsi a CoibentareCasa.it significa scegliere un partner con l’esperienza necessaria per effettuare una diagnosi energetica dell’edificio accurata e proporti la soluzione integrativa perfetta.
Il nostro obiettivo è aiutarti a finalizzare il tuo progetto di efficientamento, valorizzando l’investimento che hai già fatto.
Non accontentarti di un comfort a metà. Fai oggi il passo decisivo per completare l’isolamento della tua casa.
Contattaci per un sopralluogo e per richiedere un preventivo personalizzato, gratuito e senza alcun impegno.
Valuteremo insieme lo stato attuale del tuo immobile e ti dimostreremo, dati alla mano, come l’insufflaggio ISOFOR possa integrarsi con il tuo cappotto per offrirti finalmente il benessere e il risparmio che meriti.
Chiamaci o invia un messaggio WhatsApp: 347 7979771
Scrivici un’email per inviare i tuoi dettagli: info@coibentarecasa.it
